La nozione di «orizzonte» costituisce il leit-motiv di questo saggio, che rintraccia i diversi significati del termine negli scritti di Hans-Georg Gadamer attraverso un'analisi testuale precisa, condotta con la comparazione di documenti inediti e con un riferimento costante al manoscritto della stesura originaria di Verità e metodo.
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La pluralità dei significati messi in luce dalla ricerca ha permesso di risalire ai lasciti che altri grandi pensatori, interpreti del pensiero contemporaneo, hanno sedimentato nell'opera di Gadamer, ma anche di disegnare l'accezione propria di questo concetto nel contesto della filosofia ermeneutica. L'orizzonte del linguaggio, come propriamente lo concepisce Gadamer, è l'insieme dei significati che si sono costituiti nelle prassi linguistiche quotidiane, a partire dal bisogno di esprimere le proprie ragioni e di comprendere le ragioni dell'altro. Il modello dì questa relazione interpersonale trova i pro-pri referenti nell'esperienza esistentìva di Karl Jaspers e nei pensatori dialogici del Novecento, mentre viene ridimensionato l'influsso dell'insegnamento di Martin Heidegger. Emerge così un'in-terpretazione dell'opera di Gadamer che si discosta dalle letture correnti e propone una collocazione originale del suo pensiero nel quadro della filosofia contemporanea. Anche il recente dibattito con Jacques Derrida si pone sotto una diversa luce, dal momento che il decostruzionismo e l'ermeneutica si presentano come due tentativi di risposta diversi, ma sostanzialmente convergenti, ai problemi multiculturali della società di oggi.